Un caffè con Vito Pinto giornalista, scrittore

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Qualche settimana fa in una giornata fredda e ventosa dopo  preventivi accordi telefonici , sono riuscito nonostante i suoi molteplici impegni professionali con grande piacere, ad incontrare in un noto ed elegante bar del Corso Vittorio Emanuele di Salerno, l’Amico, giornalista e scrittore VITO PINTO, vietrese doc trasferitosi  nel capoluogo salernitano già da tempo.

Molto sinteticamente per chi non lo conoscesse,VITO PINTO ha iniziato la sua attività come redattore de “L’Amico di Vietri”, quindicinale al quale collaborava anche Giuseppe Prezzolini, e come corrispondente de “Il Tempo”, di Roma. Ha collaborato con diversi periodici nazionali e locali ed è stato direttore responsabile di emittenti televisive e di giornali mensili e settimanali. Attualmente collabora con la pagina cultura del quotidiano “La Città” di Salerno. Tra le sue pubblicazioni si segnalano “Racconti della Costa” ed una serie di “ibridi libri” in tiratura limitata, realizzati con l’artista Antonio Baglivo.

Vincitore del Premio Internazionale di giornalismo “Villa Romana” Minori 1982, del Premio “Furore” di giornalismo 2010, e del Premio “Mari di Costa – Amalfiguida”, 2012. È studioso della ceramica, in specie di quella di Vietri sul Mare, ed è autore di diverse pubblicazioni tra le quali:  Iconografie ceramiche vietresi, Giovannino ceramista vietrese, La ricerca della forma, Carmine Carrera. È ideatore e curatore del “Laboratorio di Idee & Emozioni” per un confronto della ceramica con altre arti. È stato anche curatore di mostre all’estero, tra le quali “Solarità Ceramica” a Dusseldorf.

Tornando alla rigida mattinata salernitana, spiego che lo scopo dell’appuntamento è scaturito dal mio desiderio di fare quattro chiacchiere con Vito in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Viaggio Inverso” pubblicato da Graus editore.  Alle 10.00 in punto l’affabile scrittore vietrese mi ha raggiunto in caffetteria  e dopo i saluti di circostanza ci siamo seduti in un angolo su comodissime poltroncine di vimini  per poter dialogare in piena tranquillità. Molto entusiasta appena ordinati 2 caffè macchiati, ho iniziato immediatamente a sollecitarlo con le mie domande che pubblico integralmente di seguito con le relative risposte del protagonista. Buona lettura e grazie per la Vs. attenzione.

Prima domanda (F.sco Grillo):  Con la tua ultimissima fatica letteraria “Viaggio Inverso” , stai facendo il tour, con grande successo di pubblico e notevoli apprezzamenti, di tutta la provincia di Salerno e recentemente hai presentato l’opera a Milano nella prestigiosa “Biblioteca Sormani“: Cosa ti ha spinto a scrivere un libro, unico ed originale, sulla Divina Costiera amata in tutto il mondo ?

RISPOSTA (V. Pinto):

Sono figlio di questa Costiera, nato a Vietri sul Mare, e l’ho vissuta durante tutti i miei anni e ancora la vivo, soprattutto come giornalista, con attività televisiva e di stampa. Voglio ricordare l’esaltante esperienza del quindicinale “Il Duca” avuta con il compianto amico Luca Vespoli di Positano.

In questi miei anni di frequentazione ho avuto modo di conoscere personaggi, di raccogliere testimonianze, che alla fine ho deciso di mettere a frutto, soprattutto perché si racconta un quotidiano di grandi personaggi che è sconosciuto alle biografie ufficiali e anche ai molti frequentatori della Costiera e agli stessi locali. I consensi che sto riscontrando dai tanti che non solo comprano, ma leggono il libro, mi danno ragione: valeva la pena di compiere questo lavoro.

Seconda domanda (F. Grillo): Il libro, con tutti i suoi 40 personaggi, le sue minuzie private sui protagonisti che tu riveli con grande maestria, è un momento di sintesi della tua vita di scrittore e giornalista, sempre tesa alla ricerca delle piccole  ma importante storie (artistiche) quotidiane  di persone famose o sconosciute ai tanti  ?

RISPOSTA (V. Pinto):

Penso a quelle curiosità che narrava Cesare Feraboli della Buca di Positano quando ricordava che a Steimbeck piaceva mangiare con i camerieri e gli piaceva la pasta e fagioli, penso al topolino che ogni sera attraversava la terrazza di Eduardo De Filippo dando il segnale che era ora di andare a cena, come ricordava la signora Isabella Quarantotti De Filippo. E penso a quello squarcio di poesia che scrisse Prezzolini dalla sua terrazza di Vietri sul Mare quando vide la sua donna e i ragazzi tuffati nell’azzurro mare. E ancora alla rosa che un cameriere di Villa Cimbrone adagiò sul vassoio del caffè del mattino per Greta Garbo dopo la prima notte trascorsa a Ravello con Stokowskji, e al piatto di “ferrazzuoli ai pomodorini” che, nella taverna “da Bacco” a Furore, Anna Magnani piazzò sulla faccia di Roberto Rossellini quando scoprì della sua corrispondenza con “una certa Ingrid Bergman”. Senza contare Palatone che dava il pane ai rifugiati dai grandi totalitarismi “in attesa che arrivassero i soldi dall’estero”, e a Giuseppe Fusco, il ragazzino che impersonò Peppino Girella nell’omonimo lavoro televisivo di De Filippo. E ancora, penso a Vito Fiorentino, medico di Positano, che faceva i certificati medici falsi per evitare il campo di concentramento agli esuli ebrei o a Donatantonio, vigile a Ravello, che indossava sempre la divisa estiva, perché doveva dimostrare che lassù era sempre primavera. Insomma è una umanità che in vario modo ha vissuto con i grandi personaggi, ma ha mantenuto integra la sua identità, contribuendo, nel contempo, a fare grande e famosa la Costiera, non a caso chiamata “Divina”.

 Terza domanda (F. Grillo): In genere nelle presentazioni di libri, l’editore riveste sempre un ruolo marginale o se ne parla sempre pochissimo. Qual è il tuo pensiero in merito  ? 

RISPOSTA (V. Pinto):

Essere editore, oggi, è una impresa difficile. Certamente i grandi editori, tutti al Nord, hanno il loro prestigio ampiamente acclarato. Ma ci sono tanti altri prestigiosi editori, però piccoli, per i quali fare quel mestiere significa sudare e faticare veramente. E se poi l’editore, come Graus, è meridionale, allora la fatica è doppia, per cui nelle mie presentazioni non lesino mai di nominare lo sforzo che Pietro Graus fa con la sua casa editrice, ormai affermata e sempre più conosciuta.

Quarta domanda (F. Grillo):  Com’è il tuo rapporto professionale con Graus Editore ?

RISPOSTA ( V. Pinto):

Come dicevo è un rapporto di stima, di simpatia e di ringraziamento per la pubblicazione del mio libro nel quale ha creduto e crede fermamente. Ne sono testimonianze gli atti che compie in ogni occasione. E poi è serio ed onesto.

Quinta domanda ( F. Grillo): Qual è il personaggio di cui hai parlato nel libro con maggiore enfasi e piacere ?

RISPOSTA ( V. Pinto):

Sono diversi, ma per ognuno c’è una peculiarità che lo rende speciale. Scusa, ma come si fa a parlare molto bene di un figlio e meno bene di un altro. I figli sono sempre uguali, a ogni età.

Sesta domanda ( F. Grillo) : La “Costiera Amalfitana” che tu racconti nel tuo libro è un “porto sicuro” dove approdano e vengono accolti personaggi piccoli e grandi, famosi e sconosciuti, oggi è ancora così?

RISPOSTA  ( V. Pinto):

Oggi la Costiera è tutt’altra cosa rispetto a quella che io racconto, almeno nei mesi estivi, quelli di grande turismo. Ormai su questa Costa sbarca di tutto! Ma la Costiera che io racconto la si trova e la si può vivere ancora ai primi di primavera e alla fine d’autunno (dolci stagioni del cuore da assaporare assolutamente in tutta la loro intensità!) e d’inverno con le sue intimità amicali.

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Palazzo Mezzacapo ospita il Reading del libro di VITO PINTO “viaggio Inverso” Maiori 1 ottobre 2016. Conduce Francesco Grillo. Salpietro Maria Grazia intervista la pittrice cavese BARBARA SPATUZZI che per l’occasione ha esposto sue opere.

 

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