Clorinda Galdi: esplosione di bellezza e talento made in Cilento !

CLORINDA GALDI è nata a Como, da genitori entrambi di Galdo Cilento (Sa), il 3 Luglio del 1983 e risiede a Pomezia ma con il Cilento nel cuore. Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza e la sua formazione è un mix tra studi artistici e giuridici. Musica ed arte l’accompagnano dalla nascita, tra colpi di pennello, la passione per la fotografia e per il canto. La scrittura, con la poesia in particolare, diventa un’esigenza per poter fermare su carta un pensiero continuamente diviso tra cielo e terra.

Di seguito Vi propongo alcuni suoi componimenti in cui sono palpabili ed evidenti la sensibilità, l’efficacia e l’immediatezza di Clorinda,  preziosissime doti innate con le quali riesce a raggiunge sempre il cuore dei suoi lettori.

 

RUBINA

(dedicata alla sua cara Nonna)

Raggiungimi,
dove entra quel raggio di sole
e nel buio risplende,
dove l’anima tace, silente,
in quel colore si perde,
riportando ricordi lontani
e profumi che scandiscono i giorni:
distendo le mani,
per poterli afferrare
e portarli con me.

In questa sera
dove il tuo respiro si sente,
le tue rose fioriscono ancora
come una strana magia,
e quel rosso che tutto colora
come una melodia,
i pensieri rimangono lenti,
e ti vedo già qui,
a sorridere di questo cielo
dove la campagna si perde.

La tua voce
è il silenzio più dolce
che mi riporta qui,
ad avere una concreta visione
di quella semplice felicità,
di un sorriso
che burla il dolore
e come un profumo si espande,
dove la vita si innalza in un inno,
e profuma di semplicità.

(Clorinda Galdi)

Luce

Persa nel vuoto insostenibile,

confusa da malinconici silenzi,

ad aspettare un nuovo giorno.

Le ore si susseguono lente,

come pellegrini in preghiera;

in cerca di un riparo

dall’assordante grido del silenzio,

brancolando in lontani ricordi…

Cercando un senso.

Ma una notte,

in quel preciso istante,

strane mani mi avvolsero

in un grande abbraccio.

Sentii il fuoco dentro;

e fu Luce.

Il silenzio abbandonò la paura

e diventò carezza.

Ad un tratto non fu più grido,

ma dolce suono dell’anima

e divenne pensiero.

E fu luce

e fu un nuovo giorno.

Ancora scossa dal brusco risveglio

sedetti a scaldarmi con i raggi del Sole.

E fu luce

e il silenzio, dolce melodia.

(Clorinda Galdi)

 

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